Descritti per la prima volta nel 1558 i corpi mobili compaiono nel gomito con una frequenza seconda solo a quella del ginocchio. Come nelle altre articolazioni è difficile capire se questi siano congeniti o acquisisti.
Ossificazioni accessorie
Delle piccola ossa accessorie (o sesamoidi) sono una normale variante del gomito e possono esser confuse con processi acquisiti. Sono state descritte tre sei di ossa accessorie a livello del gomito: distale all’epitroclea, prossimale all’apice dell’olecrano (la patella cubiti)e fossa olecranica (l’osso sopratrocleare dorsale).
Alcune ossa si presentano frammentate, di solito in seguito ad un trauma, e a volte vengono scambiate per una osteocondrite dissecante. Anche le ossa accessorie possono esser considerate una normale variante anatomica, frequentemente dopo un trauma, possono causare sintomi e richiedere un trattamento.
Corpi mobili acquisiti
I corpi mobili vengono distinti in tre gruppi:
I corpi mobili possono esser ricoperti da tre tipi di cartilagine in base alla supposta sede di origine:
Questi corpi mobili possono quindi trarre origine da una frattura articolare, da osteofiti degenerativi o ex novo da una malattia proliferativa della membrana sinoviale.
Fratture osteocondrali
La frattura di una superficie articolare può esser acuta o il risultato di un processo cronico come l’osteocondrite dissecante. Diverse fratture possono interessare in minima parte l’osso e in caso di frattura misconosciuta, soprattutto in fase acuta, si può sviluppare un corpo mobile. Anche la lussazione di gomito spesso porta a fratture della coronoide, e di altre strutture anatomiche del gomito ed alla conseguente formazione di corpi mobili o aderenti intra-articolari. Ossificazioni successive alle manovre di riduzione delle lussazioni sono frequenti anche in assenza di fratture. I sintomi clinici sono il dolore durante l’arco di movimento piuttosto che la limitazione del movimento, con blocco articolare. L’avulsione dell’epitroclea al momento della lussazione può anche causarne l’intrappolamento nell’articolazione durante la riduzione.
L’osteocondrite dissecante, invece, può, progredire verso un distacco del frammento interessato con la formazione di un corpo mobile in articolazione. Le manifestazioni cliniche sono costituite da dolore lieve e ricorrente, perdita dell’estensione, scrosci, scatti o blocchi articolari veri e propri e sono dovute alla separazione del frammento osteocartilagineo dell’osteocondrite dissecante o di qualche altra lesione del margine articolare.
Corpi mobili di origine degenerativa
Le malattie degenerative articolari possono indurre la formazione di corpi mobili creando un nidus da un frammento della superficie articolare, da un osteofita degenerativo o dalla membrana sinoviale di un’articolazione sede di alterazioni degenerative della cartilagine. L’artrosi è una della cause più frequenti,in particolare l’artrosi dell’articolazione omero-radiale può portare alla formazione di un nidus e conseguentemente di un corpo mobile.
Nelle malattie degenerative si possono osservare piccoli osteofiti all’apice dell’olecrano e della coronoide ed entrambi possono dare luogo ad un corpo mobile intra-articolare. Altri segni di malattia degenerativa articolare si possono vedere sulle radiografie nella proiezione antero-posteriore.
Trattamento
La terapia di scelta dei corpi mobili sintomatici consiste nella loro rimozione per via artroscopica. L’abrasione o le perforazioni della sede di origine danno scarsi risultati, a meno che la diagnosi non sia molto precoce nella fase acuta. Questa tecnica aggiunge solo il trauma chirurgico e può determinare uno stravaso di sangue in articolazione con retrazione dei tessuti molli. L’artroscopia deve facilitare la diagnosi, la localizzazione e la rimozione dei corpi mobili.
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