Ti fa male il gomito? Non riesci a piegarlo o raddrizzarlo completamente? Un medico, un tecnico radiologo o un fisioterapista guardando la tua radiografia ti hanno detto che hai una bella artrosi?
L’artrosi, a livello del gomito è come nelle altra articolazioni un processo spontaneo (ed in questo caso non è una malattia ma solo “il bello di diventare grandi, maturi ed esperti” come ci piace dire) o secondario a precedenti fratture.
Chi ha svolto o svolge lavori manuali pesanti ne è maggiormente affetto.
I Sintomi
La sintomatologia è soprattutto legata al dolore, specialmente nel compiere certi movimenti. Spesso si aggiungono sintomi legati a difficoltà a piegare (flettere) e raddrizzare (estendere) il gomito in maniera libera. Le ultime 2 dita possono soffrire di un fastidioso formicolio.
Che esami fare?
Normalmente sono indicate una radiografia ed una TAC che però deve avere essere fatta con riscostruzioni 3D del gomito.
Trattamento / Terapie
Il trattamento nella fase iniziale consiste in una fisioterapia mirata, associata eventualmente ad un trattamento locale con acido ialuronico, un prodotto che protegge la cartilagine delle nostre articolazioni.
In alcuni casi di artrosi iniziale il trattamento con le fibre ottiche in chirurgia mini-invasiva (artroscopia) può essere di grande aiuto per
– il trattamento delle rigidità parziali
– la rimozione di eventuali “Corpi mobili” che sono porzioni di cartilagine che si sono staccate e lavorano come dei piccoli “sassi nella scarpa” all’interno dell’articolazione
– l’eliminazione dei becchi d’osso esuberanti (osteofiti)
– la valutazione della cartilagine
Il problema “anatomico” del gomito è che in pochi centrimetri di distanza sono presenti 3 nervi fondamentali per l’arto superiore, oltre ad arterie e vene fondamentali. In artroscopia abbiamo il vantaggio di una minor invasività, poichè l’intero intervento avviene attraverso piccole incisioni mm. Si risparmiano dunque danni alla muscolatura. L’enorme vantaggio dell’artroscopia rispetto ad un intervento aperto è che limita il sanguinamento.
Nel caso di artrosi più gravi il trattamento deve essere protesico. Recentemente sono state studiate protesi con criteri di mini-invasività, eventualmente solo di una porzione del gomito, per poi arrivare a impianti più complessi per deformità e artrosi maggiori.
Nel periodo postoperatorio, il paziente viene invitato a seguire un accurato programma riabilitativo che consiste nella mobilizzazione attiva e passiva assistita. Il ricovero è di poche notti ma una volta a casa sarà importante avere già preso contatto con un fisioterapista dedicato.
Che domande porre al mio medico?
Posso guarire completamente?
Dopo l’intervento il quadro può di nuovo peggiorare?
Posso tornare alle mie attività precedenti dopo l’intervento?
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