Pronazione Dolorosa (Gomito della balia)



La pronazione dolorosa, o gomito della balia è stato identificato e descritto sin dall’inizio del ventesimo secolo. Alcuni bambini sembrano esser particolarmente suscettibili a questa condizione, e in questi soggetti anche una leggera trazione dell’ arto superiore esercitate sul braccio danno luogo al tipico dolore e al deficit motorio del gomito che è sempre motivo di preoccupazione per i genitori.

Cause

In seguito ad una trazione sull’avambraccio il capitello radile viene trascinato nel legamento anulare. Da questo deriva un’incapacità di ruotare il capitello radiale senza un dolore vero e proprio.
Di solito questo evento non porta ad una rottura del legamento anulare; con la crescita del bambino, il legamento anulare è indubbiamente rotto in modo parziale, il che spiega perché i sintomi persistano per diversi giorni anche dopo la riduzione.
La teoria più accreditata attualmente è semplicemente la lassità legamentosa generalizzata del gomito esistente a questa età e la cedevolezza impartita sul capitello radile dalla struttura quasi interamente cartilaginea.
La pronazione dolorosa è più comune tra i 6 mesi e i 3 anni d’età, divenendo meno comune dal momento in cui il radio cresce di dimensioni e diviene più ossificato. Una trazione longitudinale con una concomitante pronazione dell’avambraccio avvita in basso il capitello radiale, portandolo nel legamento anulare, dove essendo più largo, viene catturato come in un tiradito cinese.

Quadro clinico

Un bambino con la pronazione dolorosa lamenta soprattutto dolore e incapacità di muovere il gomito. Il bambino può anche dedicarsi ai suoi giochi abituali ed è tranquillo sino a quando non tenta di mobilizzare il gomito. Il bambino atteggia l’avambraccio in pronazione ed esprime fastidio e ansia se qualcuno tenta di mobilizzare il gomito o di pronare o supinare l’avambraccio. Le radiografie da sole non sono diagnostiche e talvolta vengono mal interpretate perché è impossibile posizionare l ‘arto in modo appriopriato.
Tuttavia i tecnici, nel tentare di ottenere le radiografie in proiezione corretta possono inavvertitamente ridurre la sublussazione del gomito supinando l’avambraccio e il bambino ritorna dal reparto di radiologia contento e muovendo normalmente il gomito.

Trattamento

La riduzione della pronazione dolorosa è solitamente semplice, consistendo nel movimento di supinazione a gomito flesso. Se si pone la mano sinistra in corrispondenza del capitello radiale, spesso si avverte uno scatto che talvolta è persino udibile. Nel momento in cui il capitello radiale risale con un movimento a vite nel legamento anulare, il legamento scivola in basso sul capitello riportandosi nella sua posizione normale intorno al collo con uno schiocco. Nei bambini più piccoli la ripresa delle normali attività avviene spesso nell’arco di qualche minuto; tuttavia nel bambino più grande, il gomito può esser ancora considerevolmente dolente, probabilmente a causa delle piccole lacerazioni presenti nel contesto del legamento anulare. Se compare un dolore persistente, è indicata, e sarà curativa, l’immobilizzazione dell’arto superiore per una settimana in un apparecchio gessato o in un tutore.
Non vi sono sequele a lungo termine dovute alla pronazione dolorosa, sebbene in alcuni bambini la sua frequente ricomparsa sia motivo di preoccupazione per la famiglia. In tal caso, spesso vale la pena di parlare con i genitori spiegando cosa sta avvenendo e mostrando loro come ridurre la pronazione dolorosa, evitando frequenti visite al pronto soccorso. Raramente è necessaria una riparazione a cielo aperto del legamento anulare e, anche nella pronazione dolorosa recidivante più refrattaria, il tempo e la crescita ridurranno ed elimineranno per sempre l’instabilità del capitello radiale.


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