L’importanza di studiare il gomito dopo una lussazione



Ecco come appare una lussazione del gomito radiograficamente. Il gomito è la seconda articolazione dopo la spalla per frequenza di lussazione.

Una Lussazione del gomito è un’urgenza clinica. Il gomito perde i “rapporti” ovvero esce dalla sua sede. Per poter ritornare alla posizione corretta (si parla di “ridurre” il gomito) è necessaria una manovra di gentile trazione che viene fatta sotto anestesia presso un pronto soccorso. Da questo punto in poi, a parte l’immobilizzazione in gesso che ne consegue sarà importante andare più in dettaglio del tipo di danno che ne è conseguito.

La prima regola generale è che per giungere ad una lussazione se non si sono verificate fratture il gomito avrà un danno maggiore a carico dei legamenti e viceversa.

Il problema, del tutto diagnostico, è che i meccanismi con cui il gomito lussa non sono ancora del tutto chiari. La teoria più accreditata è quella del meccanismo posterolaterale rotatorio. Si rompe per primo il legamento collaterale laterale (esterno) e da li si prosegue nel meccanismo traumatico. Secondo questa teoria il legamento collaterale mediale (interno) non sarebbe interessato o sarebbe l’ultimo a venire interessato. Questo però nella pratica clinica non è sempre vero. Proprio per questo motivo è molto importante che un gomito che ha lussato venga studiato molto bene per non trovarsi sorprese a distanza. L’analisi può essere condotta tramite valutazioni radioscopiche (radiografia) in narcosi (al momento della riduzione) o tramite RMN che fatta nei primi 10 giorni ha un effetto “artrografico” ovvero il gonfiore aiuta a rendere le immagini di qualità perchè distende l’articolazione. E’ importante che la RMN venga fatta con una macchina ad “Alto CAMPO” ovvero ad almeno 1,5 T di campo magnetico.

Una volta eseguito l’esame è fondamentale che questo venga visto da uno specialista.


Related post: